In generale nella vita

L’ amore maturo.

Ieri Paola e Luigi si sono sposati.

Ed io sono stata insieme a loro a celebrarli, a festeggiarli, a condividere con loro questo giorno d’amore.

Un amore nato per caso. che  poi, quale amore non lo e’?

Una donna si trasferisce dalla citta’ in un piccolo paesino del Canavese per lavoro. Non conosce nessuno, e passa le serate calde sul balcone affacciato sulla piazza.

Fa amicizia con una coppia con le mani in pasta nella vita sociale del paesello. E lei, che le mani in pasta le ha per davvero, accetta il loro invito di unirsi allo strampalato gruppo di borghigiani di cui fanno parte, e dare loro una mano in cucina.

Lei, sempre per caso, accetta. E cosi’ il suo cammino si incrocia con quello di Luigi.

Lui che in quel paesino invece ci è nato e cresciuto. Conosciuto da sempre anche per via della mamma, da cui tutti son andati almeno una volta a prendere il latte.

Lui di quello strampalato gruppo di borghigiani è una colonna portante.

Un giorno lei e’ seduta su di una panca, e guarda lui che arriva con l’altra, una nuvola rossa troppo profumata che facendo roteare le vesti saluta tutti e se lo porta via.

Paola resta seduta. Li vede andare via.  Sarà l’ultima volta che l’altra comparirà.

La terra ha girato, per rendere più vicini Paola e Luigi.

La terra ha girato sul suo asse, per fare in modo che queste due biglie si incontrassero e dal punto in cui erano partite spaiate arrivassero a toccarsi e decidere di continuare a rotolare insieme.

Oggi, il loro è un amore maturo.

Non tanto perché nasce fra due persone che di anni non ne hanno di certo venti.

Ma perché esiste nella consapevolezza.

Nella consapevolezza della voglia di ricominciare, del perdonare tutto quello che siamo stati e tutti gli errori che abbiamo commesso.

Nella consapevolezza che il balsamo sulle nostre ferite ha fatto quello che poteva,  e che a furia di guardarle, e di toccare quelle cicatrici quasi quasi ora le indossiamo come il più prezioso degli anelli.

Nella consapevolezza che le rughe sul nostro viso sono la somma delle storie che ci hanno visti protagonisti.

E le esperienze vissute ci hanno regalato quella saggezza per amare il nostro bordo magari un po’ ammaccato dalle botte, magari non più sodo come gli altri frutti giovani, che pero’ ha sicuramente un colore più luminoso.

Non sempre le storie d’amore ci insegnano qualcosa, ma quella delle due biglie Paola e Luigi ci insegna che l’amore della vita può non arrivare subito, in quello che nella testa di tutti è l’ordine giusto.

Ordine giusto che per fortuna non esiste.

Per la fortuna di quelli come me, che non abitano altro se non sé stessi, e che sanno già che se va bene arriveranno per terzi, o per quarti,  in una scala di grandi amori che ne vanta spesso due prima dei quaranta.

Come non esistono le regole, non ci sono i manuali, ci sono curve un po’ brusche e fossi da saltare chiudendosi gli occhi.

Ma l’atterraggio sara’ sempre più dolce se nonostante gli acciacchi non avremmo abbandonato la speranza di trovare rotolando una biglia pazza e con un bellissimo vetro che guarda un po’ si abbina perfettamente con il nostro colore.

Come Luigi e Paola.

La terrà girò per renderci più vicini” di Eugenio Montejo

La Terra girò per renderci più vicini,
girò sul suo asse e su di noi
finché finalmente
ci ricongiunse in questo sogno.

Lascia che ti ami fino a quando girerà la terra
e gli astri inchinino i loro crani azzurri
sulla rosa dei venti.

Galleggiando, a bordo di questo giorno
nel quale per caso, per un istante,
ci siamo destati così vicini.

Ho potuto vivere in un altro regno, in un altro mondo,
a molte leghe dalle tue mani, dal tuo sorriso,
su un pianeta remoto, irraggiungibile.

Sono potuto nascere secoli fa
quando non esistevi in nulla
e nelle mie ansie di orizzonte
potevo indovinarti in sogni di futuro,
ma le mie ossa a quest’ora
non sarebbero che alberi o pietre.

Non è stato ieri né domani, in un altro tempo,
in un altro spazio,
né giammai accadrà
quantunque l’eternità lanci i suoi dadi
a favore della mia fortuna.

Lascia che ti ami fino a quando la terra
graviterà al ritmo dei suoi astri
e ad ogni istante ci stupisca
questo fragile miracolo di esser vivi.
Non abbandonarmi fino a quando essa non si fermerà.

2 commenti

  • Adriana

    Eccomi, ti ho letto solo ora.
    Doveva essere una settimana di vacanza e invece no.
    Ora davanti al mare mi sono detta “non ho letto la Baudi”, i tuoi brevi racconti di vita arrivano sempre al cuore.
    Un abbraccio Aderì

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