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    un bellissimo spreco di tempo

    La mia parabola in K. è giunta al capolinea. Io vado, il resto sta. I miei ciuffi di capelli bianchi ci sono, la mia pelle si è scurita, le occhiaie immancabili. Nuovi gli orizzonti che ho visto, l’Oceano Indiano che mi ha tenuto compagnia ogni mattina, con le sue vele spiegate, e la spuma di cartapesta che lascia il posto alla lingua di sabbia. Io vado, il resto sta. La valigia quasi pronta, innumerevoli le cose che ho comprato, e che mi sono comprata. Forse 4 -5 borse, che andranno a rimpolpare la mia nutrita collezione. Come in tutti i viaggi, quello che ingombra non è quello che si schiaccia…

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    Bang Bang (My baby shot me down)

    Sottotitolo: di come riuscimmo a comprare i materassi, ed il mais, nonostante le afose condizioni meteorologiche Premetto che il post è stato scritto con l’intento di raccontare, e non è stato riletto. Le parole sono uscite di getto. Non saranno righe da premio Pulitzer, ma questa è la vita. Calda, afosa, noiosa, piena di merda (per molti, non per tutti). Ma è così. Alle due e mezza di una infernale domenica in questo K., dopo aver raccattato quello che potevamo, tra euro e scellini, programmiamo la toccata e fuga nei vicoli di Malindi per cercare i materassi. Il minivan concordato da 9 posti (abbastanza grande per starci noi con i…

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    ti farò male come un colpo di pistola / questo è quello che ti meriti

    Il K. è come una prostituta. Ti sbatte in faccia la sua parte migliore. Il suo posteriore, il suo mare, le sue palme da cocco. Anche se a dirla tutta è una prostituta da quattro soldi, perché ti accoglie con un top sfavillante certo, tutta truccata e agghindata, ma in mezzo alle sterpaglie, con l’odore del falò che è stato acceso per avere un po’ di luce che penetra nelle narici, ed impuzzolisce i vestiti. Ma questo la maggior parte della gente,  diciamo gli stranieri, diciamo un 80% di italiani, non lo vede. Costruisce le case in mezzo alla miseria. Sotto il sole, e girano i pannelli solari che progetto,…

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    farmi la barba o uccidere / che differenza c’è?

    E così anche il rullo compressore che è stato il Valentine’s Day è passato. Annunciato da striscioni sparsi in tutta Watamu e dintorni, attaccati da un’estremità all’altra ai pali della luce dai fili attorcigliati. Striscioni che promettevano una serata scandita dal sottofondo del Bango, musica live strimpellata in locali più o meno malfamati, ideale per le coppiette nuove o stagionate, pronte per un lento insieme. Alle dieci del mattino avevo già ricevuto più auguri – tra telefono ed sms- di quanti non ne abbia ricevuti in 31 anni di vita. A parte gli insulti al mio tuc tuccaro che mi ha svegliata alle sette meno dieci per dirmi che mi…

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    drops of Jupiter

    Aprite gli occhi. E provate a guardare in modo diverso. Oltre, semplicemente inclinando la testa e guardare cosa c’è tra il punto luminoso sopra di voi ed il soffitto scuro che qui chiamano cielo. Io lo sto facendo da un po’ di sere. E devo ammettere che lo spettacolo merita.  Sembra di vedere tanti fili, come quelli plastificati che tengono le lucine bianche che si usano come decorazione, o che si mettono intorno all’albero di Natale. Le stelle pendono dal soffitto scuro. Il soffitto scuro sembra cartapesta, come quella che si usa per fare il presepe. A casa ne abbiamo sempre abusato, perché facevamo il presepe sul termosifone ed il…

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    forse capiterà/ che ti si chiuderanno gli occhi, ancora/ o soltanto sarà/ una parentesi di una mezz’ora

    “Da tempo non mi vedevo nuda, solo adesso mi accorgo che ho le gambe magrissime. Dopo essermi lavata mi sento rinata, mi avvolgo in un kanga e mi occupo dei vestiti. E’ difficile togliere lo sporco con acqua fredda, ma usando Omo in quantità in qualche modo ci riesco. Lketinga mi dà una mano, lavandomi gonne, t-shirt, e persino la biancheria intima. Anche questa  è una dimostrazione d’amore, nessun altro masai farebbe mai una cosa del genere. E’ bellissimo essere di nuovo soli. Appendiamo i vestiti bagnati sui cespugli e li appoggiamo sulle rocce calde e ci sediamo al sole, io avvolta nel kanga e Lketinga nudo.  Dopo un po’…

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    leggero, nel vestito migliore.

    Il sole all’Equatore tramonta in fretta. Ci mette pochi minuti. Potrei dire quasi che crolla, letteralmente. Un pò come un tuorlo di un uovo che si disfa nell’albume quando li vuoi dividere in un bicchiere. Perde parti di sè, piccoli satelliti di giallo che si separano. Il sole fa cambiare colore ai paesaggi. Lo stesso scenario, visto senza sole, cambia. Una tenda colorata che ti permette di mettere in scena uno spettacolo uguale, che però ha un finale diverso. Il sole è come l’attaccatura dei capelli sul Kenya. Lo divide in due parti. Diverse, ma non per questo meno interessanti. L’attaccatura dei capelli a sinistra è l’Ocean Sport, che condivide…

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    l’eternità è un battito di ciglia

    L’altro giorno mi hanno detto che sono besic (scritto così).Forse chi me lo ha detto voleva stupirmi con effetti speciali, ignorando che la lingua inglese mi serve, e per sopravvivere, quindi ne faccio abbondantemente uso. Tutto di me ho sempre pensato, tranne di essere besic. E per stile di vita, e per modo di pensare, e per ninnoli – bracciali, collanine, orecchini che mi porto sempre dietro, e che continuo a comprare con fame. Questo ti fa riflettere sulla differenza della percezione che si ha di sé, e l’immagine di te che hanno gli altri. Fortunatamente dovunque vada sono circondata da tanto, e niente di questo tanto è besic, come…

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    vogliono ballare un pò di più/ vogliono sentir girar la testa

    Dicono che fra tutte le donne africane, le più belle siano le somale, e le etiopi. Basta guardare la moglie di David Bowie, Iman. Vero che è una modella. Ma vero anche che rappresenta un tipo, comune per tratti a molte donne che abitano questa parte dell’Equatore. Il Kenya confina con l’Uganda ad ovest, a nord ovest con il Sudan, a sud con la Tanzania. Il nord e l’ est invece entrano nei confini della bellezza, rispettivamente Etiopia e Somalia, la bellezza delle cose non fragili, tanto per citare e storpiare un magnetico libro di Taye Selasi che ho appena finito di leggere.  Cose non fragili, come le donne keniote.…

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